La leggenda racconta che nei pressi del lago Jingbo vivesse una giovane pescatrice, dotata di bellezza, abilità e intelligenza. Trovando scomodi e non adatti alla pesca gli abiti lunghi e larghi che indossava, la ragazza pensò di cucirsi un vestito più pratico che le rendesse più agevole l’attività della pesca. Così realizzò un abito lungo, chiuso da una fila di bottoni, con dei profondi spacchi sui lati della gonna che consentivano di rimboccare la parte anteriore del vestito, rendendo i movimenti più facili.
Infatti, la ragazza riuscì a pescare meglio. Ma non pensò che questo abito le avrebbe cambiato la vita, portandole una grande fortuna.
Il giovane imperatore che guidava la Cina a quel tempo, infatti, fece un sogno: il suo defunto padre gli apparse in sogno dicendogli che una bella pescatrice dal lungo abito sarebbe diventata sua moglie. Al risveglio, l’imperatore mandò i suoi uomini in cerca della giovane pescatrice misteriosa.
Trovatala la sposò, la portò a vivere a corte, dove lei continuò a indossare il suo qipao. Presto tutte le donne manciù seguirono il suo esempio e cominciarono ad imitare il suo abito, che in poco tempo divenne di moda in tutta la Cina.