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Video: Come venivano fatti i Calchi Cinesi

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In questo video YouTube del Field Museum di Chicago, prof. Yang Bo del Shandong Provincial Museum, mostra il metodo usato per creare un calco calligrafico cinese da una pietra.

Nessun’altra civiltà quanto quella cinese si è affidata alla scrittura su pietra (iscrizioni) come metodo per conservare il ricordo della propria storia e cultura.

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Roccia e Bambù

Le più antiche testimonianze che ci sono rimaste di questa tecnica risalgono al 175-183 d.C. Si tratta di circa 46 stele su cui vennero scolpiti i sette Classici Confuciani. Il calco è una copia di iscrizioni o disegni intagliati.

Il sistema per ottenerli è piuttosto semplice ed intuitivo: si prende della carta inumidita (normalmente carta xuan) e la si fa aderire perfettamente alla pietra; si fa poi in modo che la carta entri negli spazi intagliati dell’iscrizione o del disegno; da ultimo, dopo aver fatto asciugare la carta, si procede a ricoprire con un tampone, imbevuto di inchiostro, tutto lo spazio rimanente.

Si ottengono così, una volta staccati dall’originale, disegni e caratteri che, normalmente, sono in bianco su fondo nero, ma si possono, evidentemente, usare anche altri colori. Se l’originale è in rilievo piuttosto che inciso, bianco e nero sono scambiati.

Le copie così ottenute, nel contrasto di bianco e nero, danno una immagine più accurata e leggibile dello stesso originale o perfino della fotografia e se ne possono produrre a piacere. Sicché noi abbiamo oggi copie di antiche iscrizioni, riprodotte su carta, mentre l’originale su pietra, legno o perfino bronzo, è andato perduto.

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