La Tradizione dei Calchi

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Prof. Nicoletta Celli

Quella del calco è una tradizione cinese antica di circa 1500 anni. Le origini non sono note, ma è verosimile che la pratica di riprodurre a inchiostro su carta testi filosofici o religiosi incisi su lastre di pietra abbia avuto inizio nei primi secoli della nostra era e sia stata utilizzata dapprima per opere confuciane e in seguito anche taoiste e buddhiste. Il più antico esemplare giunto fino a noi risale alla prima metà del VII secolo, mentre due secoli più tardi ebbe inizio l'uso di collezionare i calchi.

La tecnica consiste nello stendere un foglio di carta inumidito e nel farlo aderire perfettamente alla superficie da riprodurre.

Tempio di Wo Long Gang La collina del dragone addormentato (1920)
Tempio di Wo Long Gangzbr
La collina del dragone addormentato (1920)

La carta così preparata viene allora picchiettata per mezzo di un tampone imbevuto di inchiostro. Terminato il processo, il foglio è pronto per essere staccato. L'iscrizione o il disegno incisi sono così riprodotti in bianco su sfondo nero (o, al contrario, in nero su sfondo bianco nel caso l'iscrizione o il disegno siano a rilievo).

La fedeltà all’originale assicurata dal processo di riproduzione fece sì che i calchi fossero apprezzati al pari di opere d’arte, soprattutto se riproducevano celebri calligrafie, immagini o documenti di grande valore. I modelli di calligrafia (fa tie 法帖) erano preziosi strumenti di studio per aspiranti calligrafi, mentre i testi canonici erano la materia prima per la formazione degli studiosi che potevano contare su una riproduzione perfetta, scevra degli errori di un copista distratto.

Shouxing
Shouxing
Dio della longevità (1920)

Quasi fossero le antenate delle moderne fotocopiatrici, le incisioni su pietra possedevano l'evidente vantaggio di una serialità potenzialmente illimitata, ma anche l'imprevedibile beneficio di trasmettere ai posteri celebri calligrafie o dipinti, i cui originali su seta e le cui riproduzioni su pietra sono andate perdute nel corso del tempo.

Pur essendo prediletta la pietra, le iscrizioni furono affidate anche ad altri supporti come il legno, la ceramica, il bronzo e la giada.

I calchi qui esposti contano un esemplare con animali direzionali, decorazione frequente in ambito funerario, e altri esempi di soggetto diverso (personaggi del repertorio taoista, buddhista, riproduzioni di celebri monasteri o luoghi sacri o soggetti pittorici) eseguiti a partire da incisioni su lastre di pietra.


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